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giovedì 20 dicembre 2012

Best before 21/12/2012.

Si dice che domani moriremo. Io non so che dire a questo proposito... anzi sì, lo so benissimo cosa dire, altrimenti non avrei nemmeno iniziato a scrivere. Cioè, ne ho qualcuna di cose da dire (di cui tutto il mondo potrebbe benissimo fare a meno, credo, ma non è che mi posso interessare dei problemi del mondo), ma non un numero sufficientemente alto da permettermi di stilare delle classifiche suddivise per argomento (le 5 cose da fare prima, quelle da fare dopo nel caso in cui non si muore, numeri di telefono da tenere sotto mano...), quindi procederò in ordine rigorosamente sparso.

Allora intanto inizio subito col dire che le tre cose più importanti da fare sono: telefonare a mamma per dirle ciao, svuotare il frigo mangiando il mangiabile e mettere fuori la spazzatura, ché la pioggia di meteoriti (o quello che è) dovrebbe agire come inceneritore di rifiuti solidi urbani.
Ah, forse sarebbe anche il caso di scrivere una serie di mail alle grosse aziende dandogli dei millantatori in quanto hanno messo delle date di scadenza impossibili sui loro prodotti per far credere alla povera gente che il mondo sarebbe andato avanti e che pagare l'IMU sarebbe servito a qualcosa. Questo però lo faccio solo se mi resta del tempo.
Visto che io sto in Irlanda e per adesso sono le 8.00, invece in Italia sono già le 9.00, si deduce che in Italia il 21/12 arriverà prima e io, da persona diligente e very smart quale sono, ho chiesto a delle amiche di avvertirmi se muoiono, così mi tengo pronta per morire anch'io un'ora dopo.
C'è anche da dire che io mi sento piuttosto morta anche adesso a causa di un dannato raffreddore che non si sa da dove è arrivato (forse dal fatto che devo andare a fumare in giardino perché dentro casa non si fuma), quindi magari non noterei la differenza tra una morte per raffreddore e una morte per meteoriti. Ho un naso rosso che sembro una renna di Babbo Natale. NON VA BENE.
Una cosa che vorrei sapere prima di un'eventuale morte è "Chi ha ucciso Laura Palmer". Sì, lo so, posso vedere Twin Peaks per saperlo, ma è noioso!!!
In ultimo direi che se dovessi morire per la pioggia di meteoriti mi roderebbe proprio tanto perché... finalmente ho trovato lavoro! Me l'hanno detto proprio ieri. Sinceramente ancora non ho capito bene a che prodotto/software vado a fare assistenza, ma quello è un dettaglio, tanto mi fanno il training e lì ce la dovrei fare a capirlo. Il lavoro è a Dublino, quindi devo iniziare anche a cercare casa, che non è che posso fare la pendolare ogni giorno, anche perché ci sono 3 ore di autobus (e direi che anche questa cosa NON VA BENE). Comunque, dicevo, mi roderebbe un bel po', anche perché significherebbe che non potrei mettere i 2 tappeti HAMPEN, uno rosa e uno azzurro, attaccati al muro. Eh, so' priorità queste...
Anyway, che altro dire? Ciao mamma!

(...e se per caso il mondo non finisse?)

domenica 9 dicembre 2012

Fuori piove e tu non te ne accorgi.

Secondo una leggenda metropolitana, gli Inuit possiedono un numero insolitamente alto di parole per dire "neve". Qui in Irlanda, invece, ne hanno qualcuna in più degli italiani per parlare della pioggia. Noi abbiamo le declinazioni della pioggia: pioggerellina, piovasco, piove che Dio la manda. Qui hanno gli aggettivi: misty, pouring, drizzling. Per esempio, se adesso guardo fuori dalla finestra, mi sembra solo che il cielo è grigio, però se vado fuori a fumare una sigaretta (ché a casa non si fuma, eh) torno dentro umidiccia. Misty rain, la chiamano, che praticamente sarebbe quella pioggia-che-pioggia-non-è, sembra tipo nebbia. Una mattina sono uscita da casa, dopo aver speso tipo 20 minuti a sistemarmi i capelli e mi sono detta "Toh, c'è la nebbia... che bello! E' tutto ovattato!". Dopo circa mezz'ora di camminata mi sono accorta che i miei capelli erano fradici, gocciolanti. Fanculo la nebbia, 20 minuti buttati all'aria!
E poi non la chiamano solo "rain", ma anche "shower". Effettivamente certe volte torni a casa che sembra che ti sei fatto una doccia. Ovvio, questo capita se non ti sei portato un ombrello appresso. Io, dopo solo due mesi, ho già comprato due ombrelli. L'ombrello, in Irlanda, viene tenuto veramente in considerazione. Se vai in qualsiasi negozio trovi una varietà di ombrelli che te dico fermate. Colorati, a fantasia, girlish, seriosi, con o senza custodia. Le teorie contrastanti prevedono due differenti modus operandi in fase di acquisto di un ombrello:
1) ci spendi poco, pochissimo, praticamente un cazzo, tanto poi lo perdi o si rompe a causa del vento;
2) ci spendi mezzo stipendio e lo compri buono, veramente buono. L'altro mezzo stipendio lo usi per aprire una polizza assicurativa contro furto e smarrimento dell'ombrello stesso, e magari ci metti anche delle comode manette per tenerlo sempre attaccato al polso.
Io sono più una tipa da "modus operandi 1"
Il mio primo ombrello l'ho preso da €Giant, che sarebbe un negozio dove prendi tutto a 1, 2 o 4 €. "Solo 2 €?!?! Una svolta!", ho pensato. Ma io non sono poi così brava a fare acquisti: al primo utilizzo mi sono resa conto che il manico era troppo corto e quindi mi si anchilosava il braccio se lo tenevo aperto per più di 5 minuti. Al secondo utilizzo si è rivelato totalmente inutile perché pioveva in orizzontale. Al terzo utilizzo, viste le copiose raffiche di vento, se n'è andato a quel paese. Dannazione, pessimo acquisto. Ciò significa che ho dovuto comprare un nuovo ombrello d'urgenza. Adesso ne ho uno che è proprio fico: tutto trasparente con il bordo nero, manico a uncino, ripiegabile. Ogni volta che lo guardo mi sento figa perchè è proprio fashion. E ci ho speso solo 5 €! Facendo un calcolo rapido, se il primo che ho comprato è costato 2 € e mi è durato un mese, questo mi dovrebbe durare almeno 2 mesi... e sono già al giro di boa!


UPDATE Mercoledì 12/12/2012: Stavo spiegando le teorie di acquisto degli ombrelli a un mio amico mentre passeggiavamo per Shop Street e una signora che stava ascoltando la nostra conversazione (alla faccia della privacy) mi ha confermato, sorridendo e con vigorosa insistenza, che è meglio attenersi al primo modus operandi. La gente...!